Il prospetto principale di Palazzo Hydra in stile neoclassico.



Il complesso viene acquistato nel 1813 da Luigi Ghirardenghi, che fa demolire la Chiesa e parte del convento, per cederlo poi a Luigi Zecchini, Segretario generale della Legazione. Nel 1843, su disegno del Dottor Manini, viene realizzato dal Signor Solmi il palazzo che, pur con diverse modifiche, ha sostanzialmente conservato la sua architettura originale.

Bologna, anno 1321, gli eredi di tale Bertino Restani vendono cinque case a una compagnia di Scolari Stranieri. Inizia così la storia del complesso architettonico, oggi chiamato Palazzo Hydra. Nel 1322, a ricordo del ritorno degli Scolari - che per protesta contro l’ingiusta condanna di un loro compagno erano emigrati a Siena - e della riappacificazione con la città, viene posta la prima pietra della Chiesa dedicata a Santa Maria della Pace, detta Santa Maria degli Scolari. Nel 1456 i Padri della Confraternita di San Girolamo ne prendono possesso. All’immagine di Santa Maria della Pace, nell’anno 1529, vengono attribuite grazie miracolose: da allora viene venerata come Madonna delle Grazie. Successivamente, alla Chiesa si affianca il convento, occupato nel 1719 dopo un periodo di lungo abbandono dai Padri Carmelitani. Sciolta questa Corporazione, nel 1810 il convento è destinato ai Missionari di Sant’ Ignazio.

il giardino su via D'Azeglio ornato dalla fontana.
Abitato successivamente dall’insigne matematico e filosofo Federigo Enriques, l’edificio è giunto ai nostri giorni in stato di forte degrado. Dal 1989 la proprietà, attraverso la società finanziaria Hydra S.p.a., passa alla famiglia Volta, che avvia un’opera di restauro di grande sensibilità per la rinascita dell’intero complesso.

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